Oncologia della prostata

Il cancro della prostata è il tumore più frequente nel sesso maschile e rappresenta una neoplasia tipica dell’età avanzata, avendo un’età mediana di comparsa al di sopra dei 65 anni. Nonostante l’elevata incidenza, la mortalità correlata è in costante riduzione, con una sopravvivenza complessiva a 5 anni dalla diagnosi superiore al 90%.

La specialità

Come per altri tumori ad alta incidenza, anche nella cura del paziente con carcinoma della prostata il modello di cura EOC è quello dei Centri Oncologici Specialistici (COS), la risposta più moderna e più efficace alla malattia oncologica. 

Il Centro Oncologico

Centri di competenza strutturati per organo, i COS organizzano e ottimizzano la presa in carico del paziente con malattia tumorale in una rete di cura multidisciplinare e interprofessionale. Il modello prevede il coinvolgimento trasversale e coordinato di professionisti con specializzazioni complementari, la centralizzazione delle prestazioni altamente specialistiche e un servizio di accompagnamento alla terapia e alla guarigione in tutti gli ospedali EOC.

Grazie a questo modello di cura, EOC offre a tutti i pazienti ticinesi protocolli di cura sempre aggiornati sui più alti standard internazionali e l’accesso al migliore percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale.
 

Cosa curiamo

Tumore della prostata: ha origine dalla crescita incontrollata delle cellule al suo interno. Nella prostata sono presenti diversi tipi di cellule, ciascuna delle quali può trasformarsi e diventare cancerosa; quasi tutti i tumori prostatici diagnosticati originano dalle cellule ghiandolari e sono di conseguenza chiamati adenocarcinomi. Più raramente, nella prostata possono insorgere anche sarcomi, carcinomi a piccole cellule e carcinomi a cellule di transizione, che hanno un comportamento biologico e un trattamento differente rispetto agli adenocarcinomi.

Tumore prostatico e diagnosi precoce

La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile, e partecipa insieme alle vescichette seminali alla produzione del liquido seminale. Simile per forma e per dimensioni ad una castagna, è situata al di sotto della vescica a circondare l’uretra posteriore, e anteriormente al retto, attraverso cui può essere apprezzata con la palpazione digitale.

L’incidenza del tumore prostatico, cioè il numero di nuovi casi diagnosticati, è in continua crescita a causa dell'aumento dell'età media della popolazione generale e per la maggiore diffusione di esami che ne consentono una diagnosi precoce, in particolare il test del PSA (antigene prostatico specifico). 

Diagnosi e trattamenti

Diagnosi

La diagnosi di una neoplasia prostatica è un processo che avviene attraverso diverse fasi, dalla valutazione iniziale all’accertamento diagnostico avanzato, che includono: 

  • Visita clinica con esplorazione rettale digitale.
  • Prelievo ematico per il dosaggio dell’antigene prostatico specifico (PSA): il PSA è una glicoproteina prodotta dalla ghiandola prostatica che serve a fluidificare il liquido seminale. Un aumento del PSA nel sangue può essere un indicatore di un processo patologico a carico della prostata, non necessariamente di tipo tumorale, come in caso di prostatite, di ipertrofia prostatica benigna o in seguito a traumatismi; in ambito oncologico, il PSA è utilizzato anche per monitorare la risposta del tumore alle terapie praticate.
  • Risonanza magnetica multiparametrica: in caso di dubbio clinico, è la migliore metodica di tipo radiologico per valutare la ghiandola prostatica. Consente di ottenere una mappatura della prostata permettendo una successiva biopsia mirata (biopsia prostatica fusion) di eventuali lesioni sospette al suo interno. Permette inoltre di ottenere informazioni utili anche sulla situazione degli organi circostanti (linfonodi pelvici ed ossa del bacino).
  • Biopsia prostatica ecoguidata con tecnica “fusion”: permette di prelevare piccoli campioni di tessuto prostatico (frustoli) sfruttando le informazioni derivanti dalla risonanza magnetica. I campioni prelevati vengono successivamente analizzati al microscopio per individuare la presenza di cellule cancerose. Rappresenta il momento cardine della diagnosi di una neoplasia prostatica.

Al fine di determinare la stadiazione del tumore prostatico (cioè stabilire se la malattia è localizzata all’interno della prostata o più estesa) e di valutare la risposta alle terapie applicate, si ricorre ad esami strumentali quali:

  • TAC: metodica di diagnostica per immagini che utilizza i raggi X per ricercare eventuali metastasi, ovvero localizzazioni del tumore prostatico al di fuori della ghiandola in organi a distanza.
  • Scintigrafia ossea: metodica di medicina nucleare che viene utilizzata per ricercare possibili metastasi a livello scheletrico.
  • PSMA PET: è una sofisticata metodica di medicina nucleare, che garantisce maggiore sensibilità e accuratezza nella stadiazione della patologia prostatica e nella ricerca di recidive di malattia dopo la chirurgia o la radioterapia. Il PSMA è un antigene di membrana specifico della prostata, presente in grandi quantità sulla superficie delle cellule del tumore prostatico, ed è quindi un marker ideale per ricercare la presenza della neoplasia all’interno dell’organismo.

Trattamenti

Il trattamento del tumore alla prostata, analogamente ad altri tipi di tumore, può avvenire attraverso diverse metodologie, o l’azione combinata delle stesse.

  • In casi selezionati, quando il rischio di progressione è molto basso, può essere proposto ai pazienti un rigoroso programma di monitoraggio, chiamato “sorveglianza attiva”, rinviando il trattamento al momento in cui la malattia dovesse modificare le sue caratteristiche iniziali, mantenendo elevate le probabilità di guarigione ed evitando al paziente i potenziali effetti collaterali dei trattamenti.
  • Chirurgia urologica: la prostatectomia radicale robotica è un intervento chirurgico eseguito in anestesia generale che permette di rimuovere la prostata con accesso mini-invasivo. Il robot DaVinci permette di offrire al paziente una riduzione delle perdite ematiche durante l’intervento e, di conseguenza, delle emotrasfusioni. Nel postoperatorio l’approccio robotico riduce dolore, tempo di degenza e permette una più rapida ripresa delle attività quotidiane.
  • Radio-oncologia: la radioterapia, eventualmente associata alla terapia ormonale e all’ipertermia, utilizza radiazioni ionizzanti ad alta energia per “distruggere” le cellule tumorali, cercando al tempo stesso di salvaguardare i tessuti e gli organi sani circostanti. È un trattamento ambulatoriale e non prevede procedure invasive. Può avere diverse finalità: 
    • Intento curativo: si esegue allo scopo di eliminare radicalmente tutte le cellule tumorali presenti nella prostata e/o nei linfonodi pelvici.
    • Intento post-operatorio (adiuvante): si esegue entro pochi mesi dopo l’intervento chirurgico di prostatectomia per eliminare eventuali cellule tumorali residue e ridurre il rischio di recidiva locale.
    • Intento post-operatorio di salvataggio: si esegue dopo l’intervento chirurgico solo in caso di risalita del PSA e/o in caso di recidiva;
    • Intento palliativo: si esegue nei pazienti in cui la malattia si è diffusa ad altri organi. Si può effettuare un trattamento palliativo anche sulla prostata quando la malattia è localmente estesa e può condizionare una sintomatologia locale da compressione/infiltrazione degli organi vicini (vescica, retto).
  • Oncologia medica: valuta l’indicazione a trattamenti sistemici antitumorali di vario tipo (terapia ormonale di deprivazione androgenica, terapie ormonali di nuova generazione, chemioterapia, terapie biologiche o target, radiofarmaci come il Radium-223 e il Lutezio-PSMA), sempre tenendo conto delle caratteristiche del singolo paziente e dei potenziali effetti collaterali di questi farmaci. Queste terapie hanno indicazioni differenti per il trattamento del tumore della prostata a seconda del contesto di malattia:
    • Nella malattia localizzata: l’aggiunta della terapia ormonale di breve o di lunga durata (fino a 3 anni) in associazione alla radioterapia a dosi curative ha lo scopo di ridurre il rischio di ricomparsa della malattia.
    • Nella malattia metastatica: la terapia ormonale di deprivazione androgenica rappresenta la base del trattamento rallentando la progressione delle cellule tumorali a livello delle sedi metastatiche (tipicamente ossa e linfonodi). In questo setting di malattia è stato dimostrato che aggiungere un trattamento chemioterapico e/o una terapia ormonale di nuova generazione alla terapia di deprivazione androgenica determina un miglioramento della sopravvivenza. La strategia di deprivazione androgenica è frequentemente accompagnata da effetti collaterali come vampate di calore, impotenza sessuale, stanchezza, osteoporosi, sindrome metabolica: il paziente viene monitorato costantemente, informato di questi possibili effetti collaterali e aiutato nella gestione.

La scelta dei trattamenti deve essere condivisa con il paziente tenendo conto delle caratteristiche di malattia, delle comorbidità ma anche del desiderio del paziente. Un elemento importante da prendere in considerazione nella scelta del trattamento è quello di garantire ad ogni paziente la migliore qualità di vita possibile dal momento che grazie ai trattamenti oncologici oggi disponibili si riesce in molti casi a cronicizzare questa malattia. 

Approfondimenti

Gestire il rientro a casa

Informazioni utili per i pazienti che rientrano a casa a seguito di un di intervento di prostatectomia. 
 

Un ruolo chiave per informazione e sensibilizzazione

Il Centro Prostata Svizzera Italiana convoglia in un’unica piattaforma organizzativa le competenze interdisciplinari per seguire al meglio il paziente nel suo percorso. È altresì a disposizione per chi necessiti informazioni, chiarimenti e spiegazioni riguardanti le problematiche relative al carcinoma della prostata, nonché per sensibilizzare ed informare l’opinione pubblica sul tema. 
 

Qualità e sicurezza delle cure 

Riunioni multidisciplinari, aderenza a linee guida, verifiche di qualità interne ed esterne assicurano la qualità e la sicurezza delle cure offerte.

Riunioni multidisciplinari
Le riunioni multidisciplinari o multi-disciplinary meeting (MDM) sono uno strumento elaborato per garantire ulteriormente la qualità e la sicurezza delle cure offerte. Oltre ad essere uno dei requisiti obbligatori per l’ottenimento delle certificazioni, le riunioni multidisciplinari hanno lo scopo di assicurare ai pazienti l’accesso alle migliori decisioni terapeutiche grazie al coinvolgimento di più figure specialistiche nella definizione e gestione della terapia pre- e post-operatoria.

Certificazioni

Certified European Prostate Cancer Centre 
Nel 2021 il Centro Prostata della Svizzera Italiana ha ottenuto il certificato “Certified European Prostate Cancer Centre”, rilasciato da Onkozert della Deutschen Krebsgesellschaft (DKG). Il Certificato è conferito in base all’aderenza a requisiti stabiliti da linee guida internazionali, e conferma che l’offerta terapeutica corrisponda alla qualità, alle pratiche e alle metodologie definite da esperti internazionali. 

Lega Cancro Ticino

Nell’ambito dell’oncologia della prostata, la collaborazione con la Lega cancro Ticino mette a disposizione dei pazienti una consulenza specialistica in ambito sociale e di riabilitazione oncologica intensiva, offrendo a pazienti e familiari consulenza e sostegno in ambito amministrativo, finanziario e altro. 

Tramite i suoi uffici regionali (Bellinzona, Locarno, Lugano, Mendrisio), la Lega è a disposizione di tutti i pazienti e familiari per la consulenza in ambito sociale, psicologico e riabilitativo.

Ulteriori informazioni sono disponibili al sito o chiamando il numero 091 820 64 20. Inoltre è a disposizione la linea telefonica Info cancro allo 0800 11 88 11 dove un’infermiera con specializzazione in area oncologica risponde alle domande di pazienti e familiari nelle tre lingue nazionali.

La Lega supporta inoltre la ricerca in ambito oncologico, propone campagne informative sulla prevenzione e sostiene l’associazione di auto-aiuto PROCASI.
 

PROCASI

È attiva anche la collaborazione con PROCASI - Associazione della Svizzera italiana di informazione sul cancro alla prostata e di sostegno alle persone che ne sono state colpite. Tra le attività svolte dall’Associazione, sono presentati degli incontri a tema online a cui sono invitati pazienti, familiari, amici e persone interessate al tema. 
Per ulteriori informazioni visitare il sito

Medici

Responsabile clinico

 

 

 

Medici del core team chirurgico 

Contatti

La gestione centralizzata dei contatti è funzionale a rendere più efficiente la presa in carico dei pazienti, comunque assicurata in tutte le sedi EOC.

Istituto Oncologico della Svizzera Italiana

Ambulatorio Oncologia della prostata

Ospedale Regionale di Bellinzona, San Giovanni

  • Orari di risposta al telefono
    Lunedì : 08:00 - 17:00
    Martedì : 08:00 - 17:00
    Mercoledì : 08:00 - 17:00
    Giovedì : 08:00 - 17:00
    Venerdì : 08:00 - 17:00

  • Chiusura dell’ambulatorio
    sabato
    domenica

Sedi

L’oncologia della prostata è presa in carico dal Centro Prostata della Svizzera Italiana, operativo presso gli Ospedali Regionali di Bellinzona, Lugano, Locarno e Mendrisio, mentre la radioterapia è operativa presso gli Ospedali Regionali di Bellinzona e Lugano.