Fotobiomodulazione - Questa nuova acquisizione conferma l’impegno della Clinica di Radio-Oncologia e dello IOSI/EOC nel mantenere standard tecnologici e terapeutici di eccellenza, offrendo trattamenti sempre più efficaci per la salute e il benessere dei pazienti.
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Nuova apparecchiatura per fotobiomodulazione

Riparare la pelle con gli infrarossi per curare una dermatite da radiazione, è uno dei risultati della fotobiomodulazione.
È utilizzato in diversi ambiti della medicina, per ora all’EOC è riservato ai pazienti che fanno radioterapia a rischio di sviluppo di eritema cutaneo. Le/i pazienti candidate/i a radioterapia possono quindi beneficiare di questa tecnologia all’avanguardia durante il percorso di cura.
Come si vede dall'immagine , si tratta di una luce rossa che previene e allevia l’irritazione (radiodermite da raggi), stimola una risposta cellulare e rigenera la cute. Il trattamento è indolore, non invasivo, e non produce calore.
La Clinica di Radio-Oncologia dello IOSI diretta dal Prof Thomas Zilli, grazie al progetto "Prevention of Acute Radiodermatitis by Photobiomodulation Therapy", condotto dal team medico e infermieristico composto dalla PD Dr.ssa med Letizia Deantonio, dalla caporeparto infermieristico Rossella Cavicchiolo, dalla vice caporeparto Enrica Fasani, dall’infermiera specialista clinica Stephanie Maier, dalla Dr.ssa Paola Canino e dalla Dott.ssa Chiara Bellini, ha vinto un finanziamento da parte della Fondazione Dr. Carlo Gianella che ha permesso di acquisire l’innovativa apparecchiatura ATP38® (Swiss Bio Inov) per eseguire i trattamenti di fotobiomodulazione.
Questa nuova acquisizione conferma l’impegno della Clinica di Radio-Oncologia e dello IOSI/EOC nel mantenere standard tecnologici e terapeutici di eccellenza, offrendo trattamenti sempre più efficaci per la salute e il benessere dei pazienti.
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