I nuovi trend internazionali evidenziavano infatti la necessità di favorire il passaggio da cure stazionarie caratterizzate da lunghe degenze a una presa in carico più dinamica. Da qui la necessità di riorganizzare gli spazi a favore di una migliore separazione dei flussi di cura, con una parte dedicata alle cure erogate in regime di degenza e una sempre più ampia offerta delle prestazioni ambulatoriali.
Si è trattato di un iter complesso quello che ha portato alla realizzazione del nuovo stabile, iniziato con la pubblicazione di un concorso internazionale di architettura, che ha permesso di scegliere fra 38 progetti la proposta architettonica più convincente. La giuria ha individuato nella soluzione dello studio di Architettura Gaggini di Lugano la proposta più adeguata, in quanto rispondente a diverse esigenze, oltre a quelle puramente funzionali.
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