La Risonanza magnetica è un esame che consente di visualizzare vari distretti corporei senza l’uso di radiazioni ionizzanti, ma sfruttando le proprietà magnetiche del corpo inserito in un campo magnetico.
Principali indicazioni
La RM permette di studiare anomalie non visibili sulle semplici radiografie, in ecografia o con l’esame TAC.
Preparazione
Poiché l’esame è svolto all’interno di un campo magnetico, sarà necessario comunicare prima dell'esame al pediatra e al personale ospedaliero la presenza di eventuali condizioni quali: apparecchi dentari o acustici, l'impianto di pacemaker, valvole cardiache, defibrillatori, neuromodulatori, pompe per infusione di farmaci e/o ulteriori apparecchi elettrici nel corpo, clip vascolari, protesi e/o oggetti di metallo all'interno del corpo, tatuaggi, interventi chirurgici ortopedici, agli occhi o alla testa. È importante segnalare precedenti reazioni avverse al mezzo di contrasto paramagnetico. Tutte queste condizioni necessitano di essere discusse, in quanto potrebbero controindicare l'esame o necessitare di importanti accorgimenti.
È importante che l’esame sia eseguito a bambino digiuno se necessario contrasto o per studiare l’addome (3 ore dall’ultima poppata per lattanti fino a 3 mesi, 4 ore dall’ultimo biberon fino ad 1 anno di età, 6 ore dall’ultimo pasto fino a 3 anni, e dalla sera del giorno prima per esame programmato la mattina dopo oltre 3 anni di età). Poiché l’esame può durare dai 15 ai 50 minuti, è consigliato far svuotare la vescica prima di iniziare.
Prima dello svolgimento dell’esame, il personale ospedaliero, con l’eventuale aiuto dei genitori, provvederà a rimuovere abiti ed oggetti esterni metallici che potrebbero interferire con il campo magnetico. Durante l’esame i genitori possono restare al fianco del loro piccolo per tranquillizzarlo, i tecnici di radiologia si assicureranno che il genitore stesso non abbia controindicazioni per restare in vicinanza del campo magnetico. Vedere realizzare un esame al proprio bambino può indurre ansia ai genitori: qualora non desiderino restare accanto al piccolo, possono attendere in sala d’attesa, il personale della radiologia si prenderà cura del piccolo e li terrà informati dello svolgimento dell’esame.
Sedazione
È necessario che il piccolo paziente sia immobile durante l’esecuzione dell’esame. In bambini con età inferiore a 3 mesi l’immobilità può essere ottenuta con impiego di tecniche di contenzione, previo naturale addormentamento successivo a poppata, pertanto sarà richiesto di non allattare il piccolo nelle 3 ore precedenti l’appuntamento ed allattarlo subito prima dell’inizio della RM.
Nei bambini di età superiore a 3 mesi fino a 6 anni circa (a seconda del grado di collaborazione e da una eventuale claustrofobia) è necessario ricorrere a tecniche di sedazione, pertanto il pediatra richiederà l’esame con l’assistenza del medico anestesista e della sua équipe. Sarà quindi pianificata una visita preventiva con il medico anestesista, che il giorno dell’esame, in massima sicurezza, provvederà a somministrare il sedativo e a sorvegliare il bambino durante e dopo l’esame.
È importante segnalare se il piccolo ha avuto un raffreddore o tosse, condizione per cui saranno prese misure cautelative.
Come si effettua
Affinché il piccolo non si muova può essere necessario l’impiego di fasce e cuscinetti. Se necessaria, l’iniezione di contrasto avverrà attraverso l’impiego di un ago o di un catetere, posizionato in funzione della sua età dai tecnici di radiologia o dagli infermieri di pediatria o anestesia. Per ridurre il dolore potranno essere impiegati cerotti o creme anestetiche locali. Prima, durante o dopo l’iniezione di contrasto saranno acquisite immagini in sequenze di alcuni minuti, durante le quali verrà prodotto un rumore e sarà necessaria l’immobilità. I tempi di esecuzione dell’esame sono piuttosto lunghi: dai 15 ai 50 minuti.
Rischi
I rischi di un esame RM sono minimi. Raramente, il contrasto può causare, nel punto di iniezione, un ematoma o può stravasare fuori dalla vena. L'intolleranza al contrasto si manifesta in sensazione di calore o nausea. L'allergia vera o orticaria è stata raramente descritta. Se il bambino ha reazioni allergiche note, o se ha già avuto allergia al contrasto, è necessario segnalarle comunque al tecnico o al medico. Il piccolo sarà tenuto in osservazione dopo l'esame qualora abbia ricevuto contrasto. Qualora presenti tardivamente, una volta rientrato al domicilio, arrossamenti sulla pelle o disturbi respiratori, è importante rivolgersi al pediatra. Alcune complicazioni sono causate dalla presenza di metallo nel paziente o intorno a lui, pertanto è di estrema importanza segnalarla preventivamente.