Cosa si vede nelle immagini della mammografia?
Su queste immagini in bianco e nero - le mammografie - è possibile rilevare anomalie del seno, ad esempio noduli o rientranze che sono stati precedentemente palpati o che sono visibili nell'immagine ecografica. La mammografia rende visibili anche i cambiamenti nel tessuto ghiandolare, connettivo e adiposo del seno che non possono essere visti o percepiti dall'esterno. Un esempio sono le microcalcificazioni. Si formano quando le cellule muoiono e il tessuto mammario si rimodella. Queste sottili microcalcificazioni sono un'importante indicazione di precursori del cancro al seno o addirittura del cancro al seno stesso.
Nel tessuto mammario sono presenti diverse alterazioni benigne, ma anche maligne. I tumori benigni di solito appaiono uniformemente densi e hanno un bordo liscio all'esterno. I tumori maligni, invece, spesso non hanno un bordo netto, ma "frange". Anche la dimensione del cambiamento è visibile in una mammografia. Di norma, due radiologi valutano le immagini indipendentemente l'uno dall'altro. Perché vale il principio: "Quattro occhi vedono più di due".
Tuttavia, non è possibile stabilire con certezza se una donna abbia o meno un tumore al seno sulla base delle immagini della mammografia. Questo perché l'importanza della mammografia dipende da vari fattori, ad esempio la densità del tessuto ghiandolare o l'età. Nelle donne più giovani, al di sotto dei 40 anni, il tessuto mammario è solitamente molto denso, il che rende più difficile la diagnosi. In caso di dubbio, solo un campione di tessuto, la biopsia, può dare la certezza. Si tratta di prelevare materiale cellulare dall'area sospetta. Un patologo lo analizza in laboratorio al microscopio. Le cellule benigne e maligne possono essere distinte con un elevato grado di certezza.