Ricerca

La ricerca e l'innovazione sono due ambiti già ben presenti all'interno dell’Istituto di Imaging. La Medicina nucleare si distingue all’interno dell’EOC per la più intensa attività di pubblicazione scientifica mentre la Radiologia intravede nuovi impulsi di ricerca scientifica con la costituzione dei gruppi d’organo e apparato.

L’Area ricerca ed innovazione ha attivato nel 2019 il Laboratorio di Radiomica ed Imaging Predittivo dedicato alla “personalizzazione” dei percorsi diagnostici e terapeutici  dei pazienti oncologici. Solide evidenze dimostrano come la biologia tumorale sia cruciale nel definire la potenziale risposta terapeutica e la prognosi del paziente.

Conseguentemente la ricerca oncologica si è orientata verso un impiego delle tecniche di bioimmagini (CT, MR, SPECT/CT, PET/CT) che possa combinare le già notevoli performance nella stadiazione dei tumori alla possibilità di fornire informazioni predittive (imaging predittivo). 

Radiomica e imaging predittivo

L’estrapolazione di informazioni predittive richiede metodi di analisi ed algoritmi per evidenziare dati “contenuti” nelle bioimmagini ma non rilevabili “visivamente” da parte del medico radiologo e/o del medico nucleare. Successivamente questi dati verranno integrati all’interno di modelli predittivi multi-modali con altre caratteristiche del paziente (derivanti sia dalla clinica ma anche dalla caratterizzazione molecolare tessutale e genetica) ed analizzati mediante l'utilizzo di metodiche di “machine learning” e di intelligenza artificiale. Le informazioni ottenute divengono un potente strumento di supporto decisionale (per esempio nella scelta della terapia) e predittivo (per esempio nel definire la prognosi o la predisposizione ad effetti collaterali ai trattamenti).

In sintesi la radiomica rappresenta il futuro dell’imaging medico, particolarmente in oncologia, e si pone l’obbiettivo di massimizzare il contenuto informativo delle indagini di imaging ampliandone l’impiego dalla diagnosi/stadiazione alla predizione/decisione clinica.

L'Imaging predittivo e radiomica

Presso la Clinica di Medicina Nucleare EOC è già una Unità di Imaging Molecolare dedicata alla ricerca nel campo dell’imaging ibrido. Il team ha focalizzato la propria attività sulla radiomica delle indagini PET/CT nei pazienti affetti da linfoma dimostrando come lo studio di parametri radiomici quali il volume metabolico delle lesioni (Metabolic Tumour Volume), il carico metabolico della malattia (Tumor Lesion Glycolysis), l’eterogeneità della distribuzione intralesionale dei traccianti (Metabolic Heterogeneity) e la studio topografico della distribuzione parametrica intralesionale (Textural analysis) possano fornisce nuovi indici prognostici di utilità clinica nei pazienti con linfoma primario mediastinico.

I metodi radiomici originali sviluppati dal gruppo di ricerca sono stati quindi applicati a casistiche di pazienti affetti da linfoma primitivo del mediastino in collaborazione con ricercatori dell’Istituto Oncologico di Ricerca (IOR), dell’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana (IOSI) e dell’International Extra-Nodal Lymphoma Study Group (IELSG). Questa attività ha consentito la pubblicazione di 4 lavori originali sulle riviste di oncoematologia e, rispettivamente, medicina nucleare ed imaging molecolare con il elevato impact factor nelle rispettive aree disciplinari. Attualmente sono in corso due studi con protocolli di analisi radiomica in pazienti con differenti tipi di linfoma arruolati in protocolli multicentrici Internazionali (SAKK 38-07 e IELSG 37) e sono in fase di arruolamento pazienti altri due studi (SAKK 35-14 e 35-15) indirizzati alla analisi radiomica dei linfomi. Globalmente circa 700 pazienti saranno arruolati per studi di radiomica PET/CT e tali analisi saranno centralizzate presso l’Unità di Imaging Molecolare. Nel contesto del Centro di Competenza EOC dedicato alle Malattie Tiroidee vengono sviluppati metodi di analisi radiomica dell’imaging ecografico tiroideo in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Aerospaziale dell’Università “La Sapienza” di Roma (Dr Ing. Fabiano Bini). Sono stati condotti e pubblicati studi su pazienti affetti da patologia nodulare tiroidea (imaging predittivo e, rispettivamente, modulazione delle energie in corso di trattamenti con High Intensity Focused Ultrasound). Attualmente è attivo un protocollo di studio inerente la radiomica PET/CT di noduli tiroidei FDG-attivi.