Nella pratica medica la polifarmacoterapia e sempre più comune, in particolare nelle persone anziane e nella gestione delle malattie croniche.
Sebbene la polifarmacoterapia si riferisca più comunemente ai farmaci prescritti, è importante considerare anche i farmaci da banco (Over The Counter, OTC), i fitoterapici (prodotti a base di erbe) e gli integratori (prodotti contenenti vitamine, sali minerali o altre sostanze) utilizzati dal paziente.
L'uso contemporaneo di più farmaci aumenta la probabilità di interazioni farmacologiche anche clinicamente rilevanti, che possono aumentare il rischio di sviluppare reazioni avverse/effetti indesiderati o diminuire l'efficacia terapeutica del trattamento con scarso controllo della patologia di base. La polifarmacoterapia è stata associata, inoltre, a diversi esiti negativi per la salute, come il declino funzionale, il deterioramento cognitivo, il rischio di ospedalizzazione, la mortalità, tutti fattori che contribuiscono all'aumento delle spese sanitarie.
Inoltre, la complessità nella gestione di più farmaci può influire in modo significativo sull'aderenza del paziente alla terapia (compliance), con la possibilità di saltare le dosi, di sbagliare l’orario di assunzione o il dosaggio, compromettendo così l'efficacia e la sicurezza del trattamento.